mercoledì 18 luglio 2018

Living Borsellino


Living Borsellino
Egregio Paolo Borsellino,

Che dirle in questo ventiseiesimo “anniversario”, quando un botto di tritolo, quasi fossimo in guerra, l’ha disintegrata insieme ai suoi angeli, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli? Disintegrando anche la nostra sicurezza, il nostro affidarci: perché Lei "era".
Ad “esser-ci” sono in tanti, ma uomini come Lei “sono”.
Non è la stessa cosa.
Ci scusi :per quello che è accaduto nostro malgrado.
Per quella commistione oscura di mafia e pezzi deviati dello Stato che l’hanno sacrificata.
Ci scusi: se qualcuno ha pensato di distruggerla perché ciò che sapeva avrebbe spezzato questa commistione merdosa e malavitosa.
Ci scusi: perché non riusciamo a cambiare questo paese come dovremmo.
Ci scusi: non sappiamo più distinguere i buoni e i cattivi, i fiori rossi dai fiori neri.
Ci scusi: a volte siamo cattivi e inconsapevoli anche noi.
Mi scusi: da legislatore sono rimasta impaniata in un sistema dove così tanti erano i professionisti dell’antimafia che non si capiva chi era vero e cosa si poteva fare.
Mi scusi: ho capito che a chi conta non serviva quello che potevo fare.
Mi scusi: quando l'ho capito non gli servivo più nemmeno io  e sono tornata a casa.
Ci conti: continuerò a capire e a battermi per un paese migliore.
Ci conti: non siamo proprio pochi. Nemmeno tanti.
Grazie: in un mondo globalizzato, il fatto che io e lei siamo dello stesso paese mi riempie di responsabile orgoglio.
Arrivederci dott. Paolo Borsellino

Forse un giorno saremo degni di portarLe onore.